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Palio Montis Regalis: la tenzone più folle

Visitare Mondovì a fine estate può trasformarsi in un’esperienza singolare e divertente. Già perché nelle ultime settimane di agosto è possibile imbattersi in nugoli di persone che girano per la città, intenti a scrutare ogni facciata, ogni cancello, ogni angolo di strada. Oppure può capitare di sorprendere personaggi, vestiti con costumi strani, a orari improbabili. Già perché nell’ultima settimana di agosto e la prima di settembre tutta la città si fa prendere dalla Febbre della competizione, partecipando al Palio Montis Regalis. La gara più divertente, sentita e folle di tutto il monregalese.

Il Palio ha radici piuttosto lontane nel tempo: contrappone i rioni cittadini in una serie di gare, dalle più classiche, come le competizioni sportive, ai giochi tradizionali più strani e fantasiosi, come il lancio dell’uovo o il torneo di giochi da tavolo. Nasce come torneo sportivo negli anni Sessanta, con una prima decina di edizioni, che avevano in programma sostanzialmente le competizioni delle discipline “classiche” dall’atletica al calcio. Il mito del Palio nasce però diversi anni dopo, con le divertentissime edizioni degli anni ’80 e ’90, con un programma allargato a giochi popolari e gare divertenti, stile Giochi senza frontiere. Il Palio non si fa più per diversi anni, ed è la nostalgia ed i racconti di chi ha vissuto da protagonista quelle mitiche edizioni a far venire voglia di riproporlo alle giovani generazioni. Così il Maestro Priore Franco Degrandis, con l’aiuto di una schiera di collaboratori, ha organizzato l’edizione 3.0 del Palio Montis Regalis.

La “Libera Repubblica del Palio”

Per tutta la durata della manifestazione il Parco cittadino “Europa” si trasforma in una piccola città stato medievale, battente moneta (gli “Elleri”, senza è impossibile acquistare anche un ghiacciolo). Alla “Libera Repubblica del Palio” ci sono giochi di abilità in cui ci si può cimentare per dare una mano al proprio rione, ci sono specialità gastronomiche street food, osterie da campo. E c’è la grande arena, da dove il Priore aggiorna la comunità sull’esito delle gare, dove si tengono gli spettacoli e dove, alla fine, viene proclamato il vincitore. Il resto è epica. Nel corso delle due settimane del Palio i monregalesi indossano la maglia con i colori del loro rione, si mettono a disposizione per ogni prova, anche la più improbabile. Qualche esempio? La gara del Survajvor, in programma fino all’edizione 2018, che prevedeva una gara di resistenza su un cubo di cemento. Oppure i giochi d’acqua, in un’azienda agricola dei dintorni, con vere e proprie battaglie navali a bordo di canotti. O ancora la Spartan Race, la gara di macchinine a pedali, la sfida di cinema e chi più ne ha più ne metta. La più temuta è sicuramente la caccia al tesoro, dove praticamente vale tutto, comprese richieste improbabili a cui tutti i concorrenti devono cercare di ottemperare, dal francobollo raro al fotogramma del film cecoslovacco da identificare. Tutto fa brodo per accumulare punti preziosi, in vista della vittoria finale.

Il Palio è anche arte

Nell’ambito del Palio Montis Regalis diversi artisti hanno avuto modo di esprimersi, anche grazie all’Unione Monregalese, che ha commissionato per tre edizioni un’opera espressione di linguaggi diversi (fumetto, street art e body paint) per poi donarla al rione vincitore. Ecco una galleria di lavori prodotti per il Palio.

I rioni di Mondovì secondo il fumettista Giorgio Tino in arte Tinoshi
Graffito dedicato al Palio Montis Regalis realizzato dal writer Andrea Pettiti, in arte Pwav
Opera di Body Art di Maria Martini, dedicata alla 50ª edizione del Palio Montis Regalis

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